Categoria: Approfondimenti

relazione di coppia efficace

relazione di coppia efficace

Il fatto che i rapporti siano sempre difficili da gestire, non è un segreto né una novità ,come del resto non è un segreto l’imprescindibile bisogno che tutti abbiamo di una relazione, di una comprensione e condivisione reciproca.
Quando si è innamorati, è facile pronunciare frasi del tipo”sei la mia vita” senza di te non posso vivere
Al di là delle tante differenze individuali l’innamoramento tende a produrre fiducia….. l’esperienza dell’innamoramento è una esperienza di autenticità, di trasparenza,di verità. Gli innamorati passano ore ed ore a raccontarsi la loro vita, nei particolari, perché vogliono far partecipare l’altro della totalità del loro essere e quindi del loro passato . L’innamoramento tende alla fusione, ma alla fusione di due persone diverse…………… la persona amata interessa perché è diversa, perché è portatrice di una propria inconfondibile specificità .Questa specificità, questa unicità anzi nell’ innamoramento si esaspera. Noi vogliamo essere amati in quanto esseri unici, straordinari, insostituibili, assolutamente noi stessi ……
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Come è possibile , dunque far si che la nostra relazione di coppia rimanga in buona salute per il maggior tempo possibile? una relazione di coppia efficace?

Il più autentico segreto delle coppie che funzionano : sentire di appartenere all’altro. Svelare le nostre emozioni più profonde e aprirsi completamente alla persona amata, non dovrebbe essere considerata una manifestazione di debolezza ma, al contrario, espressione di coraggio.
Le ricerche basate sia sulle misure di autovalutazione sia sulle misure osservative della comunicazione di coppia hanno dimostrato quasi sempre la relazione esistente tra l’efficacia del dialogo di coppia e la qualità della vita di coppia-

Coloro che confidano in una passione sempre cocente e in un inesauribile desiderio di rimanere uno accanto all’ altra, dovrebbero prepararsi alla delusione. I legami sentimentali non possiedono gli strumenti per rimanere vivi e saldi : siamo noi a doverci impegnare giorno dopo giorno a renderli
tali…quando sono in gioco i sentimenti non dovremmo mai dare nulla per scontato e impegnarci perché ogni giorno sia vivace e appassionato come il primo: nei rapporti la pigrizia si paga sempre a caro prezzo.
In una relazione efficace i partner riescono a condurre insieme una vita attiva e nuova, avventurosa e interessante, in cui scoprono insieme cose diverse o si battono insieme contro difficoltà esterne.

È un continuo ri-vedere, ri_scoprire, rin_novare, rin_novarsi cercando le sfide e le occasioni. Allora si ha un re_innamorarsi della stessa persona .Ovviamente una cosa simile richiede che l’iniziativa venga da entrambi – Se uno dei due è passivo, se aspetta che inventi le cose l’altro,o non ha il coraggio di proporle,o più semplicemente non sa approfittare delle occasioni e cerca l’”occasione”,qualunque trasformazione cade rapidamente sotto la dittatura del quotidiano e del risentimento. D’ altra parte se uno dei due ….fa delle scelte che circoscrivono rigorosamente l’esperienza entro binari abitudinari_ un certo tipo di lavoro che lo assorbe, l’avere dei figli, dei genitori ammalati da curare in continuazione ecc.___ tutti i tentativi dell’altro di scoprire continuamente il nuovo falliscono…. Alla fine si scontrano due tipi di progetto, e quello abitudinario ha il privilegio di prevalere sempre su quello straordinario.
Quindi la variabile fondamentale da mettere in gioco per preservare il nostro rapporto dall’usura del
tempo e dall’ affronto della monotonia è l’impegno .
Attenzione però: per nessuna ragione l’impegno dovrebbe essere confuso con lo spirito di sacrificio.
Il mondo delle emozioni, e in particolare del sentimento amoroso, dovrebbe essere governato soltanto dalla libertà,……sacrificarsi……non può in alcun caso rivelarsi la soluzione vincente, giacchè l’amore si alimenta di dialogo e di sincerità, di confronti continui e senza maschere, mentre viene ucciso dal silenzio, dalla malafede e dalla menzogna-
E per finire con le parole di Watzlawich (Istruzioni per rendersi infelici)
“Il momento migliore per una discussione è la sera tardi. Alle tre del mattino le lunghe chiacchiere avranno stravolto anche l’argomento inizialmente più semplice e i due partner saranno al limite della pazienza, incapaci anche di dormire”.-

diventare genitori

Diventare genitori

Oggi cosa è cambiato?

In questi ultimi anni diventare genitori ha assunto caratteristiche peculiari che ne hanno modificato sostanzialmente la natura rispetto al recente passato. In primo luogo, avere dei figli è diventato un evento sempre più raro.

In secondo luogo, si diventa genitori più tardi nella vita. Una terza caratteristica è che si tratta di un evento sempre più scelto.

Lo documentano i comportamenti contrastanti delle coppie che da un lato si impegnano a evitare gravidanze indesiderate e dall’altro non accettando l’eventuale sterilità decidono di avere un figlio a tutti i costi. Voler diventare genitori a tutti i costi.

Soffermiamoci a considerare il versante problematico di questa tendenza culturale che caratterizza il rapporto con il figlio. Un figlio scelto è, infatti spesso “caricato” di notevoli aspettative, e corre il rischio di essere concepito e immaginato come un modo di realizzare le persone dei genitori, più che come autonomo valore in sé.

La conseguenza di questa mentalità autocentrata è che i genitori finiscono per investire in modo eccessivo nei pochi figli che mettono al mondo e ciò può costituire per le nuove generazioni un problema poiché esse sentono di dover corrispondere a una impegnativa immagine di sé.

Infine l’ultima caratteristica che definisce in modo specifico la transazione alla genitorialità riguarda le mutate attese da parte della coppia rispetto al ruolo genitoriale. Come è noto all’interno della coppia tradizionale i ruoli genitoriali erano ben definiti e suddivisi.

Il padre tendenzialmente autoritario e più staccato dalla vita familiare, considerava la nascita un “evento femminile” che riguardava la madre sia in termini organizzativi che psicologici. La moglie, da parte sua, conosceva il suo destino; non richiedeva al marito un impegno preciso per la cura del figlio, ma piuttosto un riconoscimento per aver adempiuto al compito.

La situazione, oggi, è cambiata, per esigenze di entrambi: le donne più orientate al successo sociale, e gli uomini con un maggiore coinvolgimento nella vita familiare.

In realtà uno degli aspetti particolarmente problematici indotti dall’evento nascita è che esso mette in atto una sorta di tradizionalizzazione dei ruoli sessuali che sembra smentire e andare contro le aspettative relative a una paritaria gestione e condivisione all’interno della coppia dell’accudimento dei figli.

Le neomadri si fanno carico della maggior parte delle incombenze, mentre i padri, che si immaginano prima della nascita molto coinvolti nella relazione con il bambino, di fatto vivono questa esperienza più ai margini del previsto.

E’ da sottolineare come non sia tanto l’impegno concreto a costituire una difficoltà per la coppia quanto la violazione delle aspettative. C’è la violazione dell’attesa nella misura in cui non solo l’altro non corrisponde alle aspettative, ma anche, e soprattutto, non vi è la possibilità di ri-trattarle congiuntamente.

A sua volta la condivisione si rivela per quella che è, non una divisione alla pari, ma un sentimento di equa messa in comune dell’impegno che sostiene il patto tra genitori.

Nel corso del tempo la coppia dovrà definire lo stile di parenting, vale a dire il tipo di condotta e di impegno che intende più o meno consapevolmente tenere nella relazione con il figlio. Come esercitare la propria funzione genitoriale? Quali modalità educative possono essere condivise?

Ciò non significa comportarsi alla stessa maniera nei confronti del figlio, ma maturare uno stile di relazione che consenta al figlio di sperimentare una continuità di azione educativa da parte dei genitori.

Diventare genitori, la suddivisione dei ruoli

Solo qualche decennio fa la suddivisione rigida dei ruoli consentiva di individuare nella madre la custode del codice affettivo e nel padre il depositario del codice etico.

I compiti educativi erano suddivisi in modo chiaro, così come era evidente che il contenuto dell’educazione variava in funzione del sesso del figlio.

Attualmente tale divisione è meno netta e lo stile di parenting di entrambi i genitori è esercitato in maniera più flessibile e meno legata a rigide prescrizioni di ruolo. Il codice materno e quello paterno sono sentiti come intercambiabili.

Ciò costituisce un arricchimento sia per la coppia che per i figli, non bisogna però trascurare gli aspetti critici di questa situazione.

Un primo rischio è che la flessibilità nei comportamenti legati al ruolo paterno e materno possa dare origine a una confusione circa l’assunzione delle responsabilità.

Dal momento poi che è più gratificante per il genitore comportarsi secondo il codice di tipo affettivo che non secondo quello etico, la coppia rischia di colludere su questo aspetto e trovarsi poi in difficoltà quando è chiamata a prendere decisioni comuni che riguardano gli orientamenti educativi da tenere nei confronti del figlio.

Un altro rischio è che la coppia non presti la dovuta attenzione alla differenza di genere dei propri figli.

Sempre di più nella nostra società le strategie educative puntano a ridurre le differenze tra maschi e femmine, spingono verso l’uniformità e l’uguaglianza e, di conseguenza, le aspettative nei confronti dei figli risultano tendenzialmente simili, indipendentemente dalla loro appartenenza sessuale.

Quanto tale atteggiamento uniformante favorisce la costruzione di una sicura identità di genere o, invece, l’emergere e il consolidarsi di inquietanti confusioni?

Diventare genitori è un evento importante nella vita di un essere umano, non sottovalutare però i comuni errori di comportamento.

 

Stare bene con gli altri

Stare bene con gli altri

Quante volte si sente dire “per stare bene con gli altri bisogna stare bene con sé stessi”

Stare bene con gli altri non è facile per alcuni caratteri, sembra banale ma è fondamentale: ansie, angosce pensieri ossessivi e tutto ciò che intacca il proprio benessere messi all’interno anche di una buona relazione affettiva, deteriorano il rapporto. Un partner per quanto innamorato non può e non dovrebbe costantemente essere di supporto. Si crea un rapporto rigido e squilibrato e non di sano scambio, perdendo l’aspetto ludico fondamentale nella coppia.

Relazione instabile

Relazione instabile

Quando possiamo definire una relazione instabile ?

È frequente arrivare intorno ai 40anni, più spesso per le donne, e avere una relazione instabile. Desiderare un figlio ma non avere un partner affidabile per un progetto costruttivo. Esempio sposato, sfuggente, non intenzionato a convivere. Chiediamoci il motivo. Non è casuale se guardandoci indietro vediamo una serie di relazionali poco impegnative non dal punto di vista emotivo, anzi….. ma costruttivo.

E’ molto probabile che c’è una inconsapevole responsabilità difficile da individuare.

Va ricercata nella storia familiare, nei rapporti significativi della vita che involontariamente hanno creato degli schemi mentali in base ai quali ci si lega ad una persona piuttosto che ad un’altra andando contro i propri desideri.

I suggerimenti di un bravo psicologo nella maggior parte dei casi porta alla risoluzione in tempi brevi.

relazione di coppia efficace

relazione di coppia efficace

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Intervista terapia familiare

Intervista Terapia Familiare

Introduzione alla terapia familiare con l'approccio sistemico-relazionale.

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Diventare genitori

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